Nel corso dell'audizione dinanzi alla Commissione Finanze della Camera sulla proposta di legge sulla nuova Imu 2019, l'Istat ha descritto la situazione delle famiglie, delle abitazioni e del patrimonio immobiliare.
Nel dettaglio, l'Istituto nazionale di statistica ha evidenziato che nel 2018 il 70% delle famiglie residenti (quasi 19 milioni di famiglie) vive in una casa di proprietà, mentre poco meno del 20% vive in abitazioni in affitto o sub-affitto. Il restante 10% circa vive in abitazioni per le quali risulta avere un titolo di usufrutto o altro titolo.
Questa composizione mostra una qualche variabilità territoriale. Il titolo di proprietà dell'abitazione è più diffuso nelle Isole (il 75% delle famiglie risulta proprietario), mentre l'usufrutto è più diffuso nel Sud (13,2%), a scapito di valori più bassi della media nella proprietà (68,3%). Nelle ripartizioni del Nord si registrano invece incidenze più basse del titolo di usufrutto in favore di una maggiore diffusione delle famiglie in affitto.
L'affitto è relativamente più comune tra le famiglie residenti nel centro delle aree metropolitane (27,7%), a scapito di una diffusione della proprietà immobiliare e dell'usufrutto inferiori alla media (rispettivamente 65 e 7% circa). Nei comuni cintura delle aree metropolitane o comunque con più di 50mila abitanti la quota di famiglie che vivono in case di proprietà rientra nella media (70% circa), mentre nei restanti comuni più piccoli la proprietà immobiliare supera la media arrivando a interessare quasi il 75% delle famiglie.
Con una quota pari a quasi il 90%, vi sono le famiglie composte da una coppia senza figli e con persona di riferimento con oltre 65 anni quelle per le quali è in assoluto più diffusa la proprietà dell'immobile adibito ad abitazione, seguite dalle persone sole con più di 65 anni (76,1%) e dalle coppie con uno o due figli (rispettivamente 74,8% e 75,7%). Sono, invece, le persone sole tra i 18 e i 64 anni, le coppie con più di tre figli e i monogenitore, le tipologie famigliari per le quali si registra una minore diffusione della proprietà dell'abitazione (rispettivamente 55,5, 62,7 e 65,1%).
Paga un mutuo il 19,2% delle famiglie che vivono in abitazioni di proprietà (circa 3,6 milioni): la quota è maggiore nel Nord (24,9% nel Nord-ovest e 22,3% nel Nord-est) e nel Centro (20,7%) rispetto a Sud (10,8%) e Isole (11,6%). Dal punto di vista economico e contabile, questa voce di bilancio è un investimento, e non rientra quindi nel computo della spesa per consumi; ciononostante, per le famiglie che lo sostengono rappresenta un esborso consistente e pari, in media, a 565 euro mensili.
La spesa media per le famiglie che pagano un affitto è di 399 euro mensili a livello nazionale, più alta nel Centro (461 euro) e nel Nord (420 euro nel Nord-ovest e 425 euro nel Nord-est) rispetto al Sud (316 euro) e Isole (309 euro). Nei comuni centro di area metropolitana si paga mediamente un affitto pari a 487 euro mensili, 83 euro in più della media dei comuni periferia delle aree metropolitane o con almeno 50mila abitanti, e 142 euro in più dei comuni fino a 50mila abitanti che non fanno parte della periferia delle aree metropolitane.
Le spese per consumi e il titolo di godimento dell'abitazione
L'Istat ha evidenziato che nel 2018 al netto degli affitti figurativi, la spesa per consumi sostenuta dalle famiglie in abitazioni di proprietà è pari a 2.074 euro, a 1.855 euro per le famiglie in affitto e a 1.595 per quelle in usufrutto o uso gratuito. Le spese per l'abitazione rappresentano quasi un terzo (32,3%) della spesa complessiva per consumi delle famiglie in affitto. La quota destinata all'abitazione è composta per i due terzi dal pagamento del canone, che in definitiva pesa per oltre un quinto della spesa complessiva. Infine, la quota di spese destinata all'abitazione è pari al 12,7% per le famiglie proprietarie e all'11,5% per quelle in usufrutto.
Le famiglie in affitto hanno quindi, rispetto al resto delle famiglie, minori risorse da destinare agli altri capitoli di spesa; ciò vale in particolare per le quote destinate a Trasporti (11,5% rispetto al 15,4% delle altre famiglie proprietarie, in usufrutto o in uso gratuito), Ricreazione, spettacoli e cultura (4,5% contro 6,9%), Servizi ricettivi e di ristorazione (5,0% contro 6,9%), Servizi sanitari e per la salute (4,6% contro 6,4%), Abbigliamento e calzature (4,8% contro 6,2%) e Mobili, articoli e altri servizi per la casa (3,9% contro 5,8%).
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