Gli italiani sembrano aver ritrovato una maggiore fiducia nel futuro rispetto agli anni della crisi, e per questo chiedono più prestiti: si possono riassumere così i dati che emergono dall'Indice del rischio finanziario pubblicato e analizzato da Il Sole 24 ore. A fine 2019, quasi un maggiorenne su due ha un finanziamento attivo: l'8% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Più mutui per immobili di pregio
Le politiche della Bce, che ha abbassato notevolmente i tassi di interesse, hanno avuto un impatto deciso sui mutui. Come spiega Maurizio Liuti, marketing director di Crif, «Oggi si accendono più mutui rispetto al passato e si allungano i tempi di rimborso perché il costo degli interessi è ridotto. Il livello di default, invece, è bassissimo, addirittura inferiore ai tempi pre-crisi». Per quanto riguarda l'importo della rata media mensile, esso risulta superiore agli 840 euro. Un dato all'apparenza sorprendente, legato sia all'andamento del mercato sia a una tendenza molto diffusa nel nostro Paese: i mutui, infatti, sono spesso richiesti per l'acquisto di case di pregio, mentre per quelle con importi inferiori ci si rivolge ai cosiddetti prestiti familiari.
Meno indebitamento residuo
Nel 2019 il numero delle persone che hanno richiesto un finanziamento è notevolmente cresciuto e ciò significa che molti guardano al domani con rinnovata fiducia: questo perché gli italiani accedono a un finanziamento solo se sicuri di poterlo ripagare, a differenza di quanto capita in altri Stati.
I dati rivelano inoltre che l'importo delle rate da rimborsare è sceso dell'1,5% rispetto al primo semestre del 2018, arrivando a 344 euro. Anche questo è un buon segno, perché indica un minore indebitamento residuo e dunque un grado più elevato di sostenibilità finanziaria. Crescono anche i prestiti finalizzati per l'acquisto, ad esempio, di auto, televisori e cellulari, mentre sembrano meno appetibili i prestiti personali.
fonte: immobiliare.it