Manovra correttiva: l'impatto sull'immobiliare
mercoledì 26 aprile 2017 - 07:56
- Pignoramenti
Iniziamo dal primo punto. Il Governo ha disposto un regime più stringente
sui pignoramenti immobiliari dei grandi evasori, ai quali non basterà suddividere il patrimonio in immobili sotto i 120.000 euro di valore per evitare l'acquisizione da parte del Fisco. Con la manovrina, questo tetto non è più calcolato sul singolo bene, ma sulla totalità dei beni immobili del debitore. Il gettito extra di 280 milioni è calcolato su un bacino di 230 mila iscrizioni ipotecarie e dall'incremento di un 10% degli incassi (oggi l'87% dei preavvisi di ipoteca non registrano alcun pagamento successivo).
Al contempo viene ampliata la sanatoria delle liti fiscali pendenti e arriva una definizione agevolata - una sorta di rottamazione - delle liti fiscali pendenti. - Cedolare secca sugli affitti brevi
Sugli affitti brevi, quelli cioè che durano meno di 30 giorni, debutta la cedolare secca al 21%. Questa misura consentirà un risparmio per chi affitta e ha un reddito di una certa consistenza, ma al contempo consentirà allo Stato di contrastare il nero diffuso. Il gettito atteso ammonta a 81 milioni nel 2017, 139 milioni nel 2018 e 2019, tuttavia molto dipenderà dagli intermediari, che sono tenuti a trattenere il 21% e girarlo allo Stato. La piattaforma più famosa, Airbnb, ha già fatto sapere che non intende agire come sostituto d'imposta. - Iva all'origine
Riguarda non solo il comparto immobiliare, ma tutti i fornitori della Pubblica Amministrazione la misura dello split payment. Dal prossimo luglio tutte le società controllate dalla Pa, sia centrale che locale, comprese quelle quotate in Borsa, saranno tenute a trattenere l'Iva fatturata ai loro fornitori e girarla direttamente allo Stato. Una misura anti-evasione dalla quale si conta di recuperare 286 milioni all'anno.
fonte: Monitor Immobiliare