Acquistare un appartamento di 60 metri quadrati rappresenta oggi una spesa eccessiva per molti, non solo giovani coppie, in alcune delle maggiori città mondiali. A causa soprattutto della corsa che i prezzi hanno messo in atto negli ultimi anni in location come Londra, New York e Hong Kong.
Le quotazioni del metro quadrato sono infatti completamente disallineate dal reddito medio (Ubs prende come esempio il settore dei servizi) in città come Londra, Parigi, Singapore, New York e Tokyo, dove il rapporto tra i due valori eccede multipli di dieci. È quanto emerge dal Global Real Estate Bubble Index, indice elaborato da Ubs per la prima volta lo scorso anno e che fotografa il rischio bolla nel mondo.
La ricerca di Ubs cerca così di tracciare il rischio di una bolla immobiliare nelle 18 città esaminate, tra le quali viene inserita per la prima volta una città italiana (Milano, rischio contenuto). Nella classifica Vancouver occupa il primo posto (alto rischio bolla). La città canadese lo scorso anno era quarta, dietro Londra (prima), Hong Kong e Sydney. Nella classifica 2016 ai primi posti ci sono ancora una volta Londra, ora seconda, Stoccolma (terza), Sydney (quarta), Monaco (quinta) e Hong Kong (sesta), tutte città che corrono il rischio di vedere una brusca inversione di tendenza nel segno che individua la variazione dei valori. Dove la bolla rischia di gonfiarsi le quotazioni del mattone sono salite del 50% in media dal 2011. Nelle altre location sono saliti meno del 15%.
fonte: Il Sole 24 Ore