È di queste ore la pubblicazione dell'ultimo report Istat relativo all'andamento dei prezzi del mercato immobiliare italiano. I numeri sono interessanti e, per la prima volta dopo tanti mesi, qualcosa sembra essersi davvero mosso. Vediamo insieme di cosa si tratta.
È una rilevazione a luci e ombre, quella presentata dall'Istituto di statistica: considerando il terzo trimestre del 2016 i prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, per fini abitativi oppure per realizzare investimento immobiliare, sono aumentati dello 0,1% rispetto al trimestre precedente;
questo lievissimo aumento è dovuto alla stabilità dei prezzi delle abitazioni nuove e alla leggerissima crescita di quelli delle abitazioni usate.
Prendendo in esame lo stesso periodo del 2015, invece, il dato torna ad essere negativo: -0,9% in un anno (leggero peggioramento rispetto alla rilevazione precedente, in cui il dato era pari al -0,8%): il dato è sintesi di un calo dei prezzi pari all'1,2% per le abitazioni nuove e dello 0,9% per quelle già esistenti.
Questi numeri devono essere analizzati ricordando come la discesa dei prezzi non sia certo un fenomeno nuovo per il mattone italiano: è da anni ormai che i prezzi dell'immobiliare residenziale calano e, sempre secondo l'Istat, nel terzo trimestre 2016 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 14,5% rispetto alla media del 2010. A determinare il calo sono soprattutto i prezzi delle case già esistenti, -19,4%, mentre le abitazioni nuove hanno mostrato una tenuta ben maggiore (-2,6%).
La flessione dei prezzi dell'ultimo anno è dovuta, invece, proprio ai prezzi delle abitazioni nuove, che calano più che in passato (-2,1% su base annua, quando solo nel trimestre precedente era pari al -1,1%). Si ridimensiona lievemente, di contro, il calo dei prezzi di vendita delle abitazioni usate (si passa dal -0,7% al -0,6%.
La situazione tracciata da Istat deve essere considerata tenendo contro dell'altra faccia della medaglia: vale a dire la crescita sostenuta delle compravendite di immobili residenziali. Secondo le statistiche diffuse dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare condotto dall'Agenzia delle Entrate le transazioni hanno registrato un sonoro +17,4% rispetto al terzo trimestre del 2015.
Riassumendo: la domanda di case cresce, ma i prezzi rimangono fermi. Come interpretare questa (apparente) dicotomia?
In un'intervista rilasciata da Carlo Giordano, Amministratore delegato di Immobiliare.it, al quotidiano La Repubblica questo dato viene letto come una piccola, ma significativa, inversione di tendenza: il +0,1% su base trimestrale certifica un assestamento dopo anni di discese dei prezzi. Ci troviamo, al momento, in una fase del ciclo immobiliare contraddistinta da prezzi bassi, che spingono gli italiani a comprare: da qui la crescita delle compravendite residenziali.
È possibile ipotizzare, per il prossimo futuro, che permanga questa crescita delle transazioni immobiliari, a fronte di una generale stabilità dei prezzi del mercato.
fonte: News Immobiliare.it