Due miliardi di investimenti per l'immobiliare italiano nel primo semestre 2023

domenica 09 luglio 2023 - 16:28

Ammontano a circa 1,1 miliardi di euro gli investimenti del secondo trimestre 2023 nel mercato immobiliare italiano. Una crescita del +19%, che tuttavia rimane in contrazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Contrazione che si ritrova anche sul semestre, se si considera che i 2 miliardi di euro del primo semestre 2023 rappresentano appena circa un terzo del volume registrato nel primo semestre record del 2022.

 

I risultati presentati da Dils – in linea con gli altri principali mercati europei – rimangono comunque tutto sommato positivi, dal momento che mostrano la presenza di un certo dinamismo dopo una fase di ridotta attività degli investimenti in immobili commerciali. Resta da vedere se saranno confermati anche nella seconda metà dell'anno.

 

«Come previsto – commenta Giuseppe Amitrano, ceo e founder di Dils –, nel secondo trimestre 2023 prosegue il rallentamento degli investimenti nel settore immobiliare in Italia e in Europa. Nonostante il continuo rialzo dei tassi negli ultimi 12 mesi e il permanere di una situazione di forte incertezza a livello macro, manteniamo una visione moderatamente positiva».

Il comparto degli Uffici torna ad essere la prima asset class per volumi di investimento, con circa 300 milioni di euro nel secondo trimestre (più del quadruplo del Q1), raggiungendo nel semestre quota 410 milioni di euro. Tornano anche operazioni rilevanti nel mercato di Milano, nonostante un leggero rialzo del prime net yield (pari a 3,80%) e il momentaneo mismatch tra domanda e offerta. Inoltre, il fermento del mercato delle locazioni contribuisce a sostenere le aspettative.

 

 

La logistica si conferma un settore leader per gli investimenti immobiliari in Italia, con circa 525 milioni di euro investiti (266 milioni solo nel secondo trimestre). Il take-up registrato nel primo semestre è pari a 1.478.000 mq (di cui 852.000 mq nel secondo trimestre), in leggero aumento del 3% rispetto allo stesso periodo 2022. A conferma, anche in questo settore, della presenza di dinamismo, caratterizzato da una forte domanda che tuttavia fatica a trovare risposta, data la limitata offerta di spazi moderni (la vacancy è infatti ai minimi storici).

Una forte domanda che spinge al rialzo i canoni prime dei principali mercati, unitamente alla generale dinamica inflattiva degli ultimi due anni. Il nuovo prime rent italiano corrisponde a 65 €/mq/anno, un canone riscontrabile nei mercati di Milano, Roma e Bologna. Aumenti sono stati registrati anche nei mercati di Piacenza (55 €/mq/anno) e Verona (52 €/mq/anno), mentre Torino rimane stabile a 50 €/mq/anno.

 

Rispetto ad altre asset class, il living, evidenzia una contrazione minore, con investimenti pari a 106 milioni di euro nel secondo trimestre e un totale di circa 301 milioni nella prima metà dell'anno, a conferma dell'interesse da parte degli investitori per il settore.

 

Dal punto di vista del mercato residenziale della compravendita, in Italia il Numero di transazioni normalizzate (Ntn) nel primo trimestre 2023 è di 166mila, in contrazione dell'8% rispetto allo stesso periodo 2022. Una flessione che si ritrova anche nel mercato di Milano (-23% rispetto al Q1 2022), nonostante sia opportuno ricordare che nel primo trimestre dello scorso anno si era registrato un record positivo assoluto, e che rispetto alla rilevazione storica dell'ultimo decennio il Q1 2023 rappresenta il terzo miglior risultato, con un incremento del 5% rispetto al Q1 202. Inoltre, si tratta di un decremento che ha riguardato principalmente immobili periferici e/o di qualità medio-bassa, in contrasto con la tenuta delle vendite relative ai progetti di nuova costruzione.

 

Anche a Roma si rileva una decrescita delle Ntn, seppur di minore entità (-10%) ma, come per Milano, se confrontato con le rilevazioni del periodo 2012-2022, il primo trimestre 2023 appare come il terzo miglior trimestre. Gli elevati livelli di liquidità e i volumi, in contrazione solo se confrontati con l'eccezionale performance del 2022, permettono di leggere una stabilizzazione del mercato piuttosto che una flessione. Tuttavia, anche in considerazione dell'andamento dei tassi di interesse, sarà necessario attendere l'entità delle compravendite e lo stato dei fondamentali nei prossimi trimestri per comprendere meglio il reale comportamento del mercato.

 

 

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fonte: il sole 24 ore